Cornigliano 16 giugno 1944
Una data da ricordare

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Campi (Cornigliano) 16 Giugno 1944 una data da ricordare

E’ quella della tragica rappresaglia nazifascista alla quale seguì  la deportazione di quasi 1500 operai della Siac di Campi, della San Giorgio, del Cantiere Ansaldo e della Piaggio.
Una rappresaglia tutta politica fatta per chiudere una volta per tutte la partita con gli operai di Genova che non avevano mai abbassato  la testa fin dai primi giorni di giugno. Da tempo si viveva alla giornata, per di più col terrore di perdere la vita sotto i bombardamenti diretti a colpire specialmente la zona industriale della città. Ormai i morti si contano a centinaia: una quarantina tra morti e feriti la notte dell’11 marzo per le bombe cadute su Sestri, Pegli,  Rivarolo e Sampierdarena, diciassette morti e trentotto feriti per bombardamenti tra il 23 e il 30 aprile, novantatré morti e centotrenta feriti il 4 giugno a Cornigliano, Rivarolo e Sampierdarena, cinquantanove morti a Voltri il 7 giugno, altri quindici il 20 giugno a Sampierdarena. Lo sciopero parte alle 10 del 1° giugno al Fossati, alla San Giorgio e al Cantiere, per la mancata concessione degli aumenti salariali richiesti. Gli operai oppongono resistenza e uno di loro è ucciso. La mattina dopo, venerdì 2 giugno, la lotta dilaga da Sestri alla Valpolcevera, nel pomeriggio investe Sampierdarena e Cornigliano. Con un comunicato del 10 giugno parte la serrata della Siac, Ansaldo Cantieri Navali e Carpenteria, S.Giorgio, Ferriere Bruzzo, Piaggio, Ceramiche Vaccari. Lo stesso giorno, per dimostrare che questa volta si fa sul serio, viene occupato da questurini e SS un reparto in sciopero dell’Ansaldo Meccanico. Vengono prelevati sessantaquattro operai, caricati su un camion e portati via.                                      È il preludio di quello che succederà sei giorni dopo.  Venerdì 16 giugno, verso le 14, ingenti forze nazifasciste con un’azione fulminea  circondano e occupano quattro fabbriche, Siac, San Giorgio, Cantiere e Piaggio.  Seguono  scene di panico, qualcuno cerca di fuggire, nessuna resistenza è possibile. Nella rete cadono 1480 operai, successivamente portati ai punti di concentramento prefissati a Campi e Rivarolo e caricati come bestie su carri ferroviari con destinazione Germania. Due giorni dopo esce sulla stampa cittadina un comunicato del comando tedesco: “L’operazione svoltasi ieri in seno agli stabilimenti Siac, San Giorgio, Cantiere Ansaldo e Piaggio, ha chiaramente dimostrato che le Forze Armate del Reich e le Autorità italiane, sanno prendere anche energici provvedimenti per colpire sobillatori, scalmanati, scioperanti, sabotatori.”

Come è andata a finire è storia nota.

oerre

(liberamente tratto da “Cronache resistenti” di Paolo Arvati)

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