Giovedì 9 novembre us, alla presenza di cittadini e autorità, è stata restituita al quartiere una piazza intitolata ad un giovane martire partigiano. Il restyling, avvenuto a cura e spese (€ 500000,00) di Società Per Cornigliano, l’ha finalmente liberata dalla sosta selvaggia della Polizia di Stato e dalle ambulanze della Pubblica assistenza Croce Bianca concedendo loro uno spazio retrostante la piazza. Ai corniglianesi, grandi e piccoli, che ne usufruiranno, il dovere civico di rispettarla; all’Amministrazione l’obbligo di manutenerla nel tempo.
Ma chi era Giacinto Rizzolio? Nato a Cornigliano Ligure il 29/04/1919 fucilato dai nazifascisti a Genova il 29/07/1944.
Di professione operaio, lavorava presso il reparto stampi dello stabilimento San Giorgio di Sestri Ponente (GE). Prestò servizio militare come sommergibilista nella Regia Marina e nel 1942 fu decorato con la medaglia d’argento al valor militare. Dopo l’armistizio aderì al Partito Comunista Italiano e partecipò alla guerra partigiana divenendo comandante di uno dei Gruppi di Azione Patriottica (GAP) operanti a Genova.
Secondo le indagini della polizia politica della questura di Genova era stato proprio Rizzolio a sparare tre colpi di pistola alla schiena del maggiore Diego Palumbo mentre si trovava seduto al bar “Dogali” di via Cantore l’11 aprile 1944. Il 1º luglio 1944 insieme a Riccardo Masnata prese parte all’agguato in via Dattilo a Sampierdarena contro Antonio Baffigo e Antonio Bruzzone due militi della Guardia Nazionale Repubblicana. Baffigo fu fulminato mentre Bruzzone pur riuscendo a rispondere al fuoco mettendo in fuga gli attentatori fu comunque ferito a morte.[2]
Tradito dalla spiata del partigiano Mario Cassurino[, il 20 luglio 1944 venne catturato dalla Squadra Politica della questura mentre si trovava a Cornigliano. Viene così imprigionato all’interno dell’edificio della questura genovese. Sommariamente processato dal tribunale straordinario fascista tra le 3 e le 4 del mattino del 29 luglio 1944, Giacinto Rizzolio viene condannato a morte per l’omicidio di Baffigo e Bruzzone. Insieme a Rizzolio furono condannati a morte Aleandro Longhi, Goffredo Villa, Mario Cassurino e Balilla Grillotti i quali alle ore 5 dello stesso giorno, furono fucilati a Forte San Giuliano da un plotone composto da militi delle Brigate Nere.
(fonte wikipedia)