Mentre Erzelli avanza Cornigliano deve essere protagonista di un futuro diverso.
La cultura è forse l’ultima speranza per salvare il mondo dall’imbarbarimento e il contributo che un quartiere con una storia come il nostro può essere veramente grande.
La cultura, oggi più che mai, può essere al centro di un mondo nuovo e cambiare il quartiere portando alla luce mondi e tradizioni sconosciute tra loro e quindi esclusi da un futuro comune possibile. Non servono miracoli ma semplicemente la creazione di nuovi percorsi di vita condivisi dove le speranze e i sogni possano diventare realtà.
Questo può accadere a Cornigliano non per opera miracolistica di un Santo Patrono ma grazie all’impegno di donne e uomini di buona volontà. Protagonisti i nuovi e i vecchi corniglianesi che, particolarmente questi ultimi, avendo conosciuto condizioni di una grave sofferenza ambientale ed una vita difficile, decidono positivamente di diventare intelligenti protagonisti di un mondo nuovo; di un mondo dal futuro possibile, anche a Cornigliano, il quartiere simbolo di Genova dove sono in corso cambiamenti epocali.
La disumana violenza di questi tempi è soprattutto figlia di ignoranza e solitudine ed è possibile migliorare tale condizione rigenerando la vita e la partecipazione attiva creando aggregazione e sani interessi comuni per creare a più mani un futuro civile.
Ma come fare per dare il nostro contributo a una grave e sempre più crescente sofferenza umana e dove la solidarietà viene spesso sostituita da una egoistica esasperazione dell’apparire e della più becera meritocrazia individualista che si compiace del mito della persona, utilizzando al massimo un egocentrismo che non porta da nessuna parte?
Innanzitutto occorre un centro aggregante dove grazie all’opera volontaria di competenti persone si creino attivi momenti di incontri e di una forte volontà di apprendere e socializzare. Un nuovo modo di vivere il quartiere, voluto dai residenti del più bistrattato quartiere di Genova con la certezza che anche se qualcosa sta cambiando, molto ancora deve cambiare anche a Cornigliano, dove la cultura ed i tanti importanti beni comuni possono, se diventano patrimonio di tutti, avere in sé la forza di un cambiamento possibile, restituendo il protagonismo umano e la dignità ai corniglianesi. La nascita di una “UNIVERSITA’ POPOLARE”, a Cornigliano,rappresenterebbe in sé un segnale forte di certezza di vita più che di sola miracolistica speranza per il quartiere. Sentirsi finalmente protagonisti senza mai rinnegare le proprie origini e il proprio passato guardando al futuro forti delle proprie conoscenze, della propria cultura; capire bene dove si vuole andare e che cosa si intende fare della propria vita e dell’enorme patrimonio storico e architettonico che ci circonda. Una “UNIVERSITA POPOLARE” come ciliegina sulla torta di una riqualificazione urbanistica che non può prescindere da un rilancio sociale che ponga al centro la cultura, il sapere, le testimonianze, il patrimonio dei beni culturali, i mestieri, le persone, ecc… Conoscere il proprio territorio e la sua storia per amarlo e rispettarlo con la saggezza che viene dal passato per poi trasferire la conoscenza alle generazioni future. Grazie alla cultura possiamo non lasciarci travolgere dalle tante negatività umane che appartengono soprattutto al regno dei forti sui deboli e vengono utilizzate per dominare questi ultimi facendosi del male e facendo male alla comunità di cui si è parte. A se stessi insomma. Alla bonifica siderurgica facciamo seguire un progetto di bonifica culturale, con risvolti di grande umanità positiva e di altrettanti grandi prospettive per quel futuro migliore che tutti auspichiamo e che va creato con la forza della cultura nella consapevolezza che la vita non è fatta solo di bianco e nero, ma anche di tante tonalità intermedie. Mentre Erzelli avanza Cornigliano non può stare alla finestra ma deve essere protagonista di un futuro diverso al quale possiamo imprimere un nuovo corso ma per farlo dobbiamo prima noi apprendere il presente.