Sono trascorsi 12 anni. Era il periodo in cui testate storiche cittadine chiudevano i battenti quando un gruppo di corniglianesi entusiasti e ignari dell’impegno e della mole di lavoro che da lì a poco li attendeva davano vita nella Civica Biblioteca Guerrazzi a “Il Corniglianese”. Tutti pensavamo che la redazione di un mensile sarebbe stato un modesto sacrificio ma furono sufficienti solo pochi mesi per capire che sarebbe diventato un vero e proprio lavoro ovviamente rigorosamente non retribuito. La profezia in voga in quegli anni, che pareva dovesse segnare la fine della carta stampata, non si avverava nel nostro caso e “Il Corniglianese” da subito ci apparve immune da tale rischio. Un ameno quartiere genovese, sacrificato per il “progresso” e il benessere di un’intera nazione, ma non dei suoi residenti, aveva per la prima volta un giornale che portava il suo nome attraverso il quale poteva dare voce ai propri lettori stabilendo con essi un legame empatico, emozionale e palpabile che diventò nel tempo la sua forza. Il quartiere stava e sta tutt’ora lentamente cambiando e il giornale, nel bene e nel male, ne racconta i cambiamenti; narra dei suoi problemi ma anche quanto di bello la nostra Cornigliano può offrire alla città e oltre i suoi confini. Adesso che grazie ad un giornale tutti hanno capito che esistiamo e che anche una dimenticata e bistrattata periferia può esprimere intelligenze e dare un grande contributo ad una rinascita culturale complessiva, possiamo permetterci il lusso di raccontare di altri e di quanto accade in città e nell’intera area metropolitana grazie anche ad un coeditore attento. A Cornigliano avverranno nei prossimi anni cambiamenti epocali che ne modificheranno il volto e noi vogliamo esserci per raccontarli da protagonisti e non subendoli nella consapevolezza che l’affetto dei propri lettori e l’entusiasmo di una motivata Redazione da soli non bastano. Sostienici con il tuo 5×1000 o con donazioni liberali fiscalmente deducibili di qualunque importo. CF 01951360997