Villa Invrea (Complesso Calasanzio) sec. XVIII Cornigliano Ligure di Lorenzo Bisio storico dell’arte
Questo palazzo di villa, oggi parte integrante della struttura del Collegio Calasanzio, è documentato nella planimetria di Matteo Vinzoni del 1757 e risultava appartenente al “Mag.co Domenico Invrea”.
In un catasto del 1764, conservato presso l’Archivio di Stato di Genova, l’edificio risulta in rovina poiché distrutto dagli austriaci durante le vicende dell’Assedio di Genova.
Rispetto alle ville site lungo l’antica direttrice che univa Genova al Ponente, le odierne vie Cervetto e Tonale, un tempo conosciute come via alla chiesa di San Giacomo, questa era situata più a monte come la villa Spinola-Canepa e confinava a Sud con quella di Domenico Serra.
La proprietà consisteva in un vasto lotto comprendente fasce a orti e una parte boschiva che si estendeva fino a lambire le altre due citate ville, circondata da un’ampia pertinenza che si prolungava fino allo stretto e lungo palazzo.
La villa venne in seguito acquisita dai Serra che la unirono alla loro proprietà contigua, mantenendola pressoché invariata nelle sue disposizioni, come si evince dalle planimetrie del 1835-1838 del Porro.
Verso la fine del secolo, con il passaggio di proprietà all’ordine degli Scolopi (1897-1898) vi furono profondi cambiamenti poiché la costruzione dell’Istituto andò ad occupare gran parte del terreno di pertinenza della villa e il palazzo stesso venne accorpato alla nuova costruzione.
Nonostante le forti modifiche, quali la sostituzione del tetto a padiglione con una terrazza, conserva ancora oggi pressoché intatte le strutture originarie come la volta a crociera che sovrasta lo scalone con colonna caposcala a livello del piano nobilee la primitiva disposizione delle finestre in facciata, mutate però nelle altezze.
Molte delle ville di Cornigliano, nei secoli e anche nel più recente passato, hanno subito modifiche e trasformazioni, ma le vicende di quest’ultima dimostrano come sia necessario continuare ad essere incuriositi ed attratti dalla storia poiché, quella che oggi sembra una semplice ala di servizio dell’Istituto, un tempo in realtà, era un magnifico palazzo gentilizio.