VILLA PALLAVICINI SPINOLA RAGGI SEC. XV CORNIGLIANO LIGURE
Grande volume parallelepipedo un tempo riccamente decorato all’esterno. Conserva ancora il fregio sopra la facciata di levante e il cinquecentesco accesso in pietra.
Villa Pallavicini Spinola Raggi
di Lorenzo Bisio, storico dell’arte
Questo palazzo di villa, di origine cinquecentesca prealessiana, è compreso tra via dei Domenicani con la chiesa di San Giacomo e i palazzi delle vie Marino Tomaso e Giacomo Oneto che scendono verso via Cornigliano. Viene citato da Gustavo Dufour nel 1938 nel suo libro “Cornigliano Ligure dalla seconda metà del 1800 ai primi decenni del 1900” come databile alla fine del ‘400, fortemente rimaneggiato e sopraelevato nei secoli.
Della fase iniziale sono giunte l’atrio e le stanze adiacenti del pian terreno che presentano ancora un’unitarietà della decorazione a rilievo nelle volte, nei portali in pieta di promontorio riccamente decorati con motivi fitomorfi (ndr. geometrico-vegetali) e nello scalone.
Altri importanti elementi decorativi sono riscontrabili nei peducci delle volte e nei portali che raffigurano l’arma della famiglia Pallavicini, proprietaria del palazzo a partire dalla metà del 1500.
Interessanti notizie sui più antichi passaggi di proprietà del palazzo e delle più antiche fondazioni della zona si possono leggere nel libro “le Ville di Cornigliano tra Quattro e Settecento” di Filippo Tassara.
Le facciate vennero affrescate nel corso del Seicento e ciò che rimane di queste fasi all’esterno è l’elegante fregio (o fastigio ndr.) con lo spazio per lo stemma che corona il tetto verso levante.
La proprietà, già indicata nelle planimetrie del Vinzoni del 1757 e del 1773, si estendeva fino al mare col suo giardino, gli orti, il vigneto e il frutteto; l’antico confine a est della Villa è tutt’oggi visibile grazie al monumentale portale di accesso, di gusto manierista recante nei due pilastri le iniziali V e P, parte un tempo di un muro di cinta più vasto.
Nella descrizione che si ha nel catasto del 1798, quando il palazzo era di proprietà degli Spinola, emerge che vi erano anche una rimessa e una scuderia.
Durante l’800 la proprietà passò alla famiglia Viale e in seguito ai Raggi, per poi essere venduta a inizio secolo XX per realizzarne appartamenti, alterando i volumi degli ambienti ridimensionandoli, con conseguente perdita delle decorazioni nelle volte, rispettando però le strutture murarie principali dei piani.
Nel complesso però il palazzo ha mantenuto la struttura e gli elementi tipici della villa genovese prealessiana: il perimetro rettangolare, il tipico atrio con scalone aperto su di esso con due arcate sostenute da una colonna a bulbo e una colonna caposcala in marmo.
Risultano purtroppo perdute nelle facciate le caratteristiche architetture dipinte di gusto barocco come tramandato da alcune fotografie otto-novecentesche visibili nel testo del Dufour.